Il professionista dovrà calcolare la classe di rischio pre e post-intervento con lo stesso metodo e certificare l’efficacia dei lavori

02/03/2017 – Con l’entrata in vigore delle Linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni i professionisti saranno chiamati a valutare la sicurezza degli edifici, attraverso l’assegnazione di una classe di rischio, e a progettare e stimare il miglioramento antisismico.

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Rischio sismico: due metodi per determinarlo

I professionisti, architetti e ingegneri, potranno determinare la classe di rischio (in tutto 8 dalla lettera A+ alla lettera G) attraverso due metodi: quello “convenzionale”, applicabile a qualsiasi tipologia di costruzione, e quello semplificato, con un ambito applicativo limitato.

  • Il metodo convenzionale si basa sull’applicazione dei normali metodi di analisi previsti dalle Norme Tecniche per le costruzioni e consente la valutazione della classe di rischio della costruzione sia nello stato di fatto esistente sia nello stato conseguente all’eventuale intervento.
  • Il metodo semplificato si basa su una classificazione macrosismica dell’edificio ed è indicato per una valutazione speditiva della classe di rischio dei soli edifici in muratura; può essere utilizzato sia per una valutazione preliminare indicativa, sia per valutare, limitatamente agli edifici in muratura, la classe di rischio in relazione all’adozione di interventi di tipo locale.

Le Linee Guida specificano che quando si prevede l’esecuzione di interventi volti alla riduzione del rischio, l’attribuzione della classe di rischio pre e post intervento deve essere effettuata utilizzando il medesimo metodo e con le stesse modalità di analisi e di verifica.
Nel caso di valutazioni finalizzate all’esecuzione di interventi volti alla riduzione del rischio, è consentito l’impiego del metodo semplificato, nei soli casi in cui si adottino interventi di rafforzamento locale; in tal caso è ammesso il passaggio di una sola classe di rischio.
Nel caso degli edifici la classe di rischio associata alla singola unità immobiliare coincide con quella dell’edificio e il fattore inerente la sicurezza strutturale deve essere quello relativo alla struttura dell’edificio nella sua interezza.

Produttivo - ristrutturazione edilizia ed impiantistica - CSP - Roma - foto 1

Attribuzione del rischio sismico: i parametri da considerare

Per la determinazione della classe di rischio con il metodo convenzionale i professionisti si dovranno rifare a due parametri:

  • la Perdita Annuale Media attesa (PAM): costo di riparazione dei danni prodotti dagli eventi sismici che si manifesteranno nel corso della vita della costruzione, ripartito annualmente ed espresso come percentuale del costo di ricostruzione;
  • l’indice di sicurezza (IS-V) della struttura definito come il rapporto tra l’accelerazione di picco al suolo che determina il raggiungimento dello Stato Limite di salvaguardia della Vita e quella prevista, nel sito, per un nuovo edificio.

Per il calcolo di tali parametri è necessario calcolare, facendo riferimento al sito in cui sorge la costruzione in esame, le accelerazioni di picco al suolo per le quali si raggiungono gli stati limite utilizzando le usuali verifiche di sicurezza agli stati limite previste dalle Norme Tecniche per le Costruzioni. La classe di rischio si individua mettendo in relazione due parametri e privilegiando nel confronto la classe più bassa.
Nel metodo semplificato la classe di rischio di appartenenza si calcola a partire dalla classe di vulnerabilità definita dalla Scala Macrosismica Europea (EMS) per edifici in muratura che individua 7 tipologie di edifici in muratura e fissa la vulnerabilità media di ciascuna individuando 6 classi di vulnerabilità.
Attraverso una tabella presente nelle Linee guida è possibile trovare la corrispondenza tra classi di vulnerabilità (V1, V2, … V6) e le classi di rischio (A+, A, …, G).

Miglioramento sismico: come valutarlo

I professionisti dovranno progettare gli interventi con lo scopo di mitigare il rischio, con effetti sia sul parametro PAM sia sull’indice IS-V.  Tali lavori possono interessare elementi strutturali e/o elementi non strutturali, in relazione alle carenze specifiche della singola costruzione.
Utilizzando il metodo convenzionale, l’effetto degli interventi per la riduzione del rischio, in termini di numero di cambi di classe di rischio conseguiti, è facilmente determinabile valutando la classe di rischio nella situazione pre-intervento e post-intervento.
In questo caso, però, bisognerà valutare il comportamento globale della costruzione, indipendentemente da come l’intervento strutturale s’inquadri nell’ambito delle Norme Tecniche per le Costruzioni (adeguamento, miglioramento o intervento locale).
Quando la classe di rischio è stata assegnata all’edificio mediante il metodo semplificato, è possibile ritenere valido il passaggio alla classe di rischio immediatamente superiore solo quando vengono soddisfatte le condizioni indicate nella tabella 7 delle Linee guida.

Miglioramento sismico: al via Sismabonus rinforzato

Secondo l’incremento conseguito, sarà possibile ottenere il relativo bonus fiscale:

  • le ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe avranno diritto alla detrazione del 50%;
  • il miglioramento di una classe porterà alla detrazione del 70% per prime e seconde case ed edifici produttivi mentre porterà al 75% nelle parti comuni dei condomini;
  • il miglioramento di due classi porterà alla detrazione del 80% per prime e seconde case ed edifici produttivi mentre porterà al 85% nelle parti comuni dei condomini.

Le detrazioni sono dilazionate in 5 anni e l’ammontare delle spese non deve essere superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari.

Operativamente, per accedere al Beneficio Fiscale:

  • il proprietario che intende accedere al beneficio dovrà incaricare un professionista della valutazione della classe di rischio e della predisposizione del progetto di intervento;
  • il professionista, architetto o ingegnere, individuerà la classe di rischio della costruzione nello stato di fatto prima dell’intervento, progetterà l’intervento di riduzione del rischio sismico, determinerà la classe di Rischio della costruzione a seguito del completamento dell’intervento e assevererà i valori delle classi di rischio e l’efficacia dell’intervento (secondo l’allegato B);
  • il proprietario potrà procedere ai primi pagamenti delle fatture ricevute e per la cessione del credito seguirà provvedimento Agenzia delle Entrate (di prossima pubblicazione);
  • il direttore dei lavori e il collaudatore statico attesteranno al termine dell’intervento la conformità come da progetto.