Il Sismabonus è la possibilità di detrarre fino all’85% in 5 anni delle spese sostenute per la messa in sicurezza statica e sismica di un edificio.

E’ rivolto a proprietari di prime o seconde case, edifici di civile abitazione o attività produttive che ricadono nelle zone di pericolosità sismica 1, 2 e 3. Le zone sismiche sono definite ai sensi dell’OPCM 3274 del 2003 e aggiornamenti successivi. La mappa della zonazione, con gli ultimi aggiornamenti regionali, è visionabile sul sito della protezione civile.

Il Sismabonus permette sgravi fiscali ammortizzabili in 5 anni e in aggiunta la possibilità di cessione del credito di imposta anche all’impresa esecutrice dei lavori per chi fosse incapiente o avesse esaurito il plafond.

Il meccanismo del Sismabonus è correlato con la definizione delle classi di rischio, così come indicato sul decreto uscito il 28 febbraio 2017 in allegato A. Sono definite 8 classi di rischio sismico, denominate in modo analogo alla classificazione energetica.

Si andrà quindi dal caso migliore A+, al caso peggiore G.


La classe di rischio viene determinata mediante il calcolo di due parametri, il PAM e il IS-V, assumendo il valore associato alla classe più bassa. Nelle linee guida vi sono tabelle che associano ciascun valore di PAM e IS-V ad una determinata classe di rischio. PAM e IS-V sono parametri adimensionali, calcolati mediante una analisi della vulnerabilità sismica secondo quanto previsto dal capitolo 8 del’ NTC 2008 e circolare accessoria.

Gli sgravi previsti in finanziaria 2017 col meccanismo del Sismabonus associato alla classificazione sismica sono così strutturati:

Un primo sgravio, per un massimale di importo detraibile pari a 96.000 euro e una detrazione del 70%, è previsto per tutti gli interventi di rinforzo locale, realizzati previa determinazione della classe di rischio in via speditiva secondo il contenuto delle linee guida, che consentano il raggiungimento di una classe di rischio sismico migliore.

Vi sono poi sgravi che vanno dal 70 all’80% (con aliquote del 75 e dell’85% riservate alle parti comuni dei condomini) qualora mediante analisi di vulnerabilità sismica redatta ai sensi dell’NTC 2008 si migliori la classe di rischio del fabbricato di una (per il 70%) o di due classi (80%). La spesa massima detraibile è pari a 96.000 euro.

Per chi per il momento volesse solamente ottenere la classificazione del rischio dell’edificio senza procedere con i lavori da miglioramento, è possibile ottenere uno sgravio del 65% in 5 anni.

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