Lo studio ha partecipato attivamente alle verifiche di agibilità durante le emergenze dell’Aquila del 2009 e dell’Emilia nel 2012.


Il rilievo dell’agibilità e di danno è stato condotto mediante l’utilizzo della
scheda AeDES, un modulo composto da 9 sezioni, da compilare sequenzialmente.

Dapprima è necessario effettuare l’identificazione della tipologia costruttiva e strutturale dell’edificio oggetto di studio con l’osservazione delle condizioni al contorno (posizione all’interno di un aggregato e morfologia del terreno di sedime).

 

Parallelamente vanno individuate con dettaglio le tipologie strutturali degli elementi portanti verticali, dei solai e della copertura in modo da poter già a priori inquadrare l’edificio e il suo comportamento qualitativo in termini di risposta all’azione sismica.

Successivamente è fondamentale andare a fare un censimento completo della propagazione del danno in tutto l’edificio (dalle cantine al tetto) in modo da individuare con chiarezza l’estensione e le tipologia dei meccanismi di rottura e la necessità di eventuali provvedimenti di pronto intervento su zone pericolanti.

L’analisi visiva completa di tutto l’edificio  assume rilevanza soprattutto nei centri storici, dove gli aggregati urbani sono caratterizzati da costruzioni adiacenti di forma irregolare, con cortili, cavedi, tettoie o balconi spesso in sovrapposizione. Può avvenire infatti che un edificio, apparentemente con danno limitato, possa soffrire la presenza di elementi secondari pericolanti posti su edifici adiacenti o vi siano seri pericoli di instabilità locale di elementi secondari in zone nascoste.

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